09 ottobre 2024
General Manager: cosa fa, stipendio, responsabilità e competenze
Il ruolo del General Manager (GM) è cruciale all'interno di un'organizzazione. ...
Coinvolgere per emozionare, è questa la nuova frontiera del cosiddetto entertainment placement. La creatività ha infatti come presupposto la ricerca e la sensibilità e coinvolge competenze trasversali. Per saper comunicare in maniera efficace con lo spettatore oggi si richiedono immaginazione e formazione con l’obiettivo di produrre informazioni brevi, immediate e visive.
Orientarsi nella vasta offerta formativa esistente non è sempre semplice. Per questo segnaliamo il Master in Management del Prodotto Audiovisivo di 24ORE Business School, un percorso d’eccellenza che si propone di formare i futuri manager del prodotto audiovisivo, offrendo a giovani laureati un'opportunità unica per immergersi nel mondo dinamico e in continua evoluzione dell’entertainment.
Con un occhio al futuro, conoscendo da dove veniamo, fra realtà virtuale e realtà aumentata, intelligenza artificiale ed esperienze immersive, oggi i pilastri dell’entertainment sono:
immersività ed emozionalità
innovazione e creatività
design dell’esperienza
user ability
In un mondo in cui ogni parola, ogni immagine e ogni suono hanno il potere di trasportarci in un’altra dimensione, le idee si trasformano in storie coinvolgendo lo spettatore in una nuova dimensione attiva dell’esperienza.
Le live experience e le digital experience, innovative modalità di coinvolgimento attivo, si stanno ritagliando sempre più spazio nel mondo dell’entertainment.
Come afferma lo scrittore e imprenditore statunitense Seth Godin «Le persone non comprano prodotti e servizi, ma relazioni, storie e magia».
L’emozionalità non può prescindere dall’innovazione. Non a caso, l'industria dell’entertainment è in continua evoluzione e fa appello a una vasta gamma di competenze.
Essere dotati delle competenze più opportune è indispensabile per intercettare e cavalcare i trend la cui applicazione non deve, però, essere fine a sé stessa. Innovare in maniera creativa significa conoscere molto bene da dove veniamo per poter creare nuovi contenuti in maniera funzionale.
La creatività si rende necessaria per fare innovazione. La parola chiave è personalizzazione. Con l’obiettivo di proporre soluzioni fuori dagli schemi e creare contenuti con punti di vista originali, facendo emergere la value proposition. Come affermava Einstein: «L'immaginazione vale più della conoscenza».
Arte e scienza non sono mai stati tanto uniti. Il design dell’esperienza è un processo cognitivo simile alla scrittura di una sceneggiatura, in grado di disegnare i picchi della curva emotiva dello spettatore. Guidiamo gli effetti di soddisfazione dello spettatore durante la fruizione interattiva con il contenuto.
L’experience design è paragonabile a una scienza che parte dall’analisi e dall’interpretazione di dati; comprende tutti gli aspetti emozionali, psicologici e fisici che si verificano prima, durante e dopo l’esperienza.
Parlare di attrazione non è esattamente appropriato: si parla infatti di experience; la differenza è data dall’interattività e dall’alto tasso tecnologico e di spettacolarità.
Avete mai sentito parlare di The Bourne Stuntacular? Si tratta di un’attrazione ideata dagli Universal Studios di Orlando, che hanno creato già nel 2020 uno stunt show in grado di sincronizzare gli attori reali e la proiezione su di un maxi schermo led come mai si era visto prima. Questo spettacolo utilizza la visionaria tecnologia stagecraft dal vivo, in cui gli sfondi dietro gli attori non sono green screen, ma scenari digitali di altissima risoluzione che si fondono a elementi scenici teatrali grazie a una sapiente uso della fotografia cinematografica e teatrale.
Torniamo qui a parlare delle live experience e delle digital experience. L’intrattenimento richiesto oggi non è fine a se stesso ma ha come presupposto la user ability.
Nel mercato globalizzato e interconnesso in cui si è alla maniacale ricerca dell’unicità e dell’irripetibilità, muoversi nella direzione opposta significa non solo creare esperienze live e digitali che pongano l’utente al centro dell’interazione, facendo leva sulla sfera emotiva ma, soprattutto, regalare un’esperienza sensoriale memorabile che ha nella replica il suo punto di forza.
Un esempio è The Sphere: l'edificio sferico, presente a Las Vegas, più grande al mondo, perfetta sintesi tra immersive, live e digital experience. Ricoperta da 1 milione di schermi con all’interno un auditorium dotato dello schermo led più grande al mondo e posti a sedere che funzionano come un cinema 4D, è una vera e propria innovazione nel mondo degli eventi live, progettato seguendo le leggi della matematica. L’aspetto più affascinante? L’utilizzo delle tecnologie all'avanguardia che compongono la sfera e che offrono un’esperienza immersiva, innovativa e sensoriale senza precedenti.
Autore: Stefano Bruno, Direttore Artistico Hovo Faber - Design Experience Studio e docente 24ORE Business School
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