13 giugno 2025

A lezione di colloquio di lavoro: i comportamenti da evitare secondo un recruiter

In collaborazione con Page Personnel, ecco cosa non fare prima, durante e dopo il colloquio di lavoro. Scopri le dritte utili per affrontare l'incontro con sicurezza, fare una buona impressione e compiere un passo concreto verso l'obiettivo.

Il colloquio di lavoro è spesso vissuto con una certa tensione da parte dei candidati. Sapersi preparare al meglio e gestire con efficacia il colloquio è fondamentale in ogni processo di selezione. Grazie ai nostri suggerimenti, potrai mantenere la calma, restare concentrato e presentarti al meglio, aumentando le possibilità di ottenere il ruolo desiderato.

In questo articolo, con la collaborazione di Nicolò Anguissola, Executive Manager di Page Personnel, partner del nostro MBA Full Time, ti presentiamo 8 comportamenti da evitare durante un colloquio di lavoro: piccoli errori che possono fare la differenza tra un “la terremo in considerazione” e una proposta concreta.

1. Essere eccessivamente amichevoli con il recruiter

Stabilire un rapporto positivo e cordiale con chi ti sta colloquiando è senza dubbio utile, ma attenzione a non superare il confine della professionalità. Un atteggiamento troppo confidenziale o informale può far perdere di vista il contesto lavorativo, facendo apparire il candidato poco serio o, peggio, non consapevole del ruolo che sta cercando di ottenere. Mostrati gentile, aperto e collaborativo, ma mantieni sempre un tono professionale e rispettoso.

2. Raccontare le proprie esperienze in modo troppo stringato

La timidezza o l’ansia possono giocare brutti scherzi in questo caso. Presentarsi in modo troppo sintetico, senza approfondire esperienze, risultati o competenze maturate, rischia di penalizzarti. Il recruiter ha bisogno di comprendere il tuo valore, e per farlo ha bisogno di esempi concreti. Allenati prima del colloquio: prova a raccontare a voce alta, magari davanti allo specchio, i punti salienti del tuo percorso professionale, valorizzando i tuoi traguardi e i punti di forza.

3. Presentarsi con un curriculum troppo lungo e dispersivo

Il CV è il tuo biglietto da visita: deve essere chiaro, ordinato e mirato. Un documento eccessivamente lungo o ricco di informazioni non pertinenti può dare l’impressione di scarsa capacità di sintesi e concentrare l’attenzione del recruiter su dettagli poco rilevanti. Piuttosto, punta su un formato essenziale ma completo, personalizzato sulla posizione per cui ti candidi.

4. Ostentare in modo eccessivo la conoscenza delle lingue straniere

La padronanza delle lingue è un asset sempre più richiesto in un mercato globalizzato, ma ostentarlo in ogni risposta, specie quando non richiesto, può risultare fuori luogo. Il colloquio prevede solitamente una sezione specifica per valutare le competenze linguistiche: mostra sicurezza quando sarà il momento giusto, senza anticipare o forzare la conversazione su questo aspetto.

5. Rispondere in modo superficiale alla domanda “Cosa conosci della nostra azienda?”

Dimostrare di conoscere bene l’azienda per cui ti candidi è un segno di interesse e motivazione. Limitarti a riportare informazioni generiche o facilmente reperibili sul sito aziendale può dare l’idea di poca preparazione. Approfondisci: esplora i valori, i progetti recenti, i prodotti o servizi distintivi, i mercati in cui opera. Così facendo, dimostrerai non solo attenzione, ma anche capacità analitica e spirito d’iniziativa.

6. Parlare negativamente dei precedenti datori di lavoro

Anche se hai vissuto esperienze lavorative difficili, evita di criticare ex colleghi o aziende. Parlare male dei tuoi precedenti ambienti lavorativi trasmette un’immagine poco professionale e può far pensare che tu possa comportarti allo stesso modo in futuro. Se ti viene chiesto perché hai lasciato un impiego, punta piuttosto su motivazioni costruttive: la ricerca di nuove sfide, la volontà di crescere o la necessità di un contesto più in linea con i tuoi obiettivi professionali.

7. Non fare domande al recruiter

Quando, verso la fine del colloquio, ti viene chiesto se hai domande, rispondere “no” è un’occasione persa. Formulare domande intelligenti e pertinenti mostra interesse, proattività e spirito critico. Puoi chiedere chiarimenti sul team con cui lavoreresti, sui prossimi step del processo di selezione, o sugli obiettivi del ruolo nei primi sei mesi. Ricorda: il colloquio è un dialogo.

8. Arrivare impreparato sulla posizione per cui ti candidi

È fondamentale dimostrare di aver letto con attenzione l’annuncio di lavoro e compreso le principali responsabilità e competenze richieste. Presentarsi senza conoscere bene la posizione o confondere il ruolo con altri simili può trasmettere disinteresse o superficialità. Prima del colloquio, rileggi attentamente la job description, annota eventuali dubbi o punti da approfondire e preparati a spiegare perché sei il candidato giusto per quel ruolo specifico.

In conclusione, prepararsi a un colloquio non significa solo studiare le domande più frequenti, ma anche evitare quei comportamenti che, inconsapevolmente, possono giocare contro di te. Tieni a mente questi consigli e affronta l'incontro con il giusto mix di preparazione, professionalità e autenticità.


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