28 aprile 2025
Purchasing manager: cosa fa, stipendio, responsabilità e competenze
Il Purchasing Manager , o responsabile acquisti, è una figura chiave all’interno delle
...In un mondo in continua evoluzione, le scelte per il futuro diventano sempre più complesse. Come orientarsi dunque, in un contesto così magmatico? Ne parleremo nel corso del prossimo Open Day dedicato ai neolaureati con Vito Verrastro, giornalista e orientatore, e Anna Nozza, Responsabile della Risorse Umane per Accenture ICEG (Italia-Europa Centrale-Grecia).
Bauman, uno dei più noti ed influenti intellettuali del Novecento, ad inizio anni 2000 aveva dato alla modernità la connotazione di “liquida”, per sottolineare come si stessero perdendo tutte le certezze; ancora prima, nel 1985, gli economisti Warren Bennis e Burt Nanus, avevano coniato l’acronimo VUCA (volatile, incerto, complesso e ambiguo) per descrivere il mondo che si stava prospettando. Nel 2020 il “futurista” Jamais Cascio ha dato una nuova connotazione attraverso la sigla BANI, ovvero Brittle, Anxious, Non-linear, Incomprehensible (fragile, ansiogeno, non lineare e incomprensibile), sottolineando le caratteristiche delle transizioni in atto.
Da qualsiasi lato lo si voglia provare a leggere, il mondo che stiamo vivendo è completamente differente dal secolo scorso, in cui le regole apparivano chiare e le scansioni della vita seguivano un flusso già scritto: scuola-Università-lavoro (spesso lo stesso, per l’intera vita)-carriera-pensione. Quella maratona lineare ha lasciato spazio ad un mix tra uno slalom gigante (con grandi zig zag) e una corsa veloce ma piena di pit stop. E, in mezzo, giovani e meno giovani spiazzati dallo sgretolarsi di certezze dovute alla globalizzazione, all’accelerazione tecnologica, all’ibridazione di tempi, luoghi e spazi e a un mercato del lavoro che ha alzato, e di molto, la sua asticella.
Se finanche le piccole residue certezze vengono messe in discussione, come ha fatto di recente il Premio Nobel per l'Economia Christopher Pissarides placando l'entusiasmo per le carriere legate alla tecnologia - in quanto l’avvento dell’intelligenza artificiale potrebbe portare alla sostituzione dei lavoratori dell’information technology da parte degli algoritmi - cosa possiamo fare per proiettarci al futuro? A chi chiedere consigli utili?
L'ultima ricerca del Monitor sul Lavoro (Community Research&Analysis per Federmeccanica) ha rivelato che, nelle scelte legate al percorso scolastico e alla scelta del primo lavoro, in Italia, l'ambito familiare e parentale è ancora quello a cui maggiormente si fa riferimento (49,3%): ma chi ci dà consigli ha contezza delle enormi trasformazioni in corso? È informato rispetto alle opportunità che si stanno aprendo e delle minacce che si prospettano?
Occorrerebbe scrollarsi di dosso pregiudizi e stereotipi – come quello, assolutamente fuorviante, per cui le donne non sarebbero adatte ai percorsi STEM (legati all’ambito scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico) – e allenarsi alla discontinuità, potenziando nuove abilità di tipo cognitivo ma soprattutto emotivo, in grado di dare forza e sostegno nei momenti in cui vorremo – o saremo costretti a – cambiare rotta.
Credo sia fondamentale anche superare la vecchia dicotomia tra percorsi STEM e percorsi umanistici, in futuro saper coniugare competenze tecnologiche con competenze umanistiche sarà sempre più un fattore differenziante e di successo. (Anna N.)
Più sintonizzati sui cambiamenti in atto, dunque, per compiere scelte autonome e responsabili: da soli o con l’aiuto di esperti, sapendo che il successo passa dalla formazione continua. Al di là di diplomi e lauree – che da soli non garantiscono più l’accesso al mondo del lavoro - occorre fare di più: studiare, certificarsi, specializzarsi, aggiornarsi e mantenere un mindset aperto al cambiamento e all’innovazione, esercitando un doppio sguardo costante: prima di tutto su di sé, per conoscersi meglio, padroneggiare le proprie emozioni, raccontarsi (attraverso strategie di comunicazione efficace e di personal branding) e stabilire connessioni proficue con un’attenta capacità di networking; e poi sul mercato del lavoro, per leggerne i cambiamenti e intuirne le traiettorie.
Il consiglio che mi sento di dare ai giovani è quello di seguire le proprie passioni ed attitudini, con uno sguardo curioso ed attento a quelle che sono le evoluzioni in ambito tecnologico dalle quali possono trarre beneficio e supporto proprio nelle realizzazione dei loro sogni. (Anna N.)
Curiosità, consapevolezza, tecnologia e competenze trasversali: è attraverso questa singolare miscela, figlia dei nostri tempi, che si può scegliere per il futuro, sapendo che avremo sempre l’opportunità di correggere la rotta se saremo in grado di trovare energie per costruire nuovi percorsi e nuovi spazi nelle intersezioni di un mercato del lavoro che premia doti come il coraggio, la resilienza, l’intraprendenza e la proattività.
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