23 maggio 2025

Storie di successo: dal master a CMO con Vito Pace

Scopri la storia professionale di un ex studente della nostra scuola. Ecco come il master ha influito sul suo iter professionale.

Nato a Potenza, Basilicata, nel 1984, Vito Pace è un professionista con una solida esperienza nel marketing, costruita su un percorso formativo e lavorativo ricco e articolato. Ex studente del Master in Marketing Management (oggi Master Marketing, Comunicazione & Digital Strategy) alla 24ORE Business School (classe 2009/2010), oggi è riconosciuto tra i Decisive CMO nella classifica Forbes dei 100 CMO più influenti del 2021.

Nel corso della sua carriera ha ricoperto ruoli chiave in aziende leader nei settori FMCG, elettronica di consumo e tecnologia. Le sue competenze spaziano dalle strategie di comunicazione integrata al digital marketing, dalle sponsorship al marketing esperienziale, fino allo sviluppo prodotto e all’analisi dei trend di mercato.

In questa intervista, Vito condivide non solo le tappe principali del suo percorso professionale, ma anche la filosofia che lo guida ogni giorno. “Credo profondamente nella forza dell’errore”, afferma, sottolineando quanto gli sbagli siano stati determinanti nella sua crescita.

Una conversazione sincera e ispirata con chi ha saputo trasformare ogni esperienza – anche la più difficile – in un’occasione per costruire competenze, visione e leadership.


Vito, di cosa ti occupi oggi e qual è il tuo percorso professionale?

Il mio percorso inizia nel marketing – proprio a seguito del master di 24ORE Business School – in Kraft Foods (oggi Mondelez). Una prima esperienza ricca e molto formativa. Ho fortemente voluto avviare il mio percorso nel FMCG (Fast Moving Consumer Goods, il settore dei beni di largo consumo), perché credo sia il workout ideale per ogni marketeer.

Dopo circa 6 anni – nei quali ho avuto la possibilità di spaziare tra diverse categorie merceologiche lavorando su brand iconici (Philadelphia, Simmenthal, Tuc, Ritz, Premium) – decido di appagare la mia curiosità verso il mondo dell’innovazione tecnologica, per questo mi sposto in Philips per seguire il lancio di una nuova business unit (PHILIPS HUE - prodotti di illuminazione connessi e controllabili da device); esperienza di circa 3 anni dei quali i primi due mi concentro sul marketing di prodotto per il mercato italiano, nell’ultimo invece il mio ruolo si evolve in Head of Digital per Italia, Grecia e Israele. Lavorare in Philips è stato un passaggio molto importante perché ho avuto la possibilità di capire un consumatore diverso, in un contesto diverso, lavorando su un marketing mix differente rispetto al largo consumo.

Tuttavia la mia passione per il mondo consumer resta forte per questo decido di rientrare nel FMCG da prima in The Kraft Heinz – dove resto 3 anni con la responsabilità di Media, Comunicazione e Digital per tutti i brand del gruppo, in particolare ho seguito il rilancio del brand Plasmon in Italia e il lancio del ketchup Heinz – e poi in The Coca-Cola Company, con il ruolo da Integrated Marketing Manager per Italia e Albania.

Nel 2020 arriva l’opportunità di spostarmi nel tech e inizia la mia avventura in eBay – progetto ambizioso di rilancio del brand nel mercato italiano: 3 anni intensi, con il ruolo da CMO, dove ho avuto l’opportunità incredibile di lavorare su un global brand con massima autonomia e rispetto del mercato locale.

Oggi lavoro in Urban Vision Group – con il ruolo di CMO per tutto il gruppo. La mia continua voglia di esplorare e mettermi alla prova mi ha infatti portato infatti a investigare un mercato che conoscevo meno, quello del media e dell’editoria.

Raccontaci come il Master conseguito in 24ORE Business School ha contribuito alla tua formazione?

Il Master è stato determinante nel mio percorso. Ho conseguito il Master Post Laurea in Marketing Management (poi ribattezzato Master Marketing, Comunicazione & Digital Strategy) ormai più di 15 anni fa – ma ho un ricordo vivo e lucido di quel periodo, perché moltissime abilità che metto in pratica ancora oggi le ho fatte mie proprio grazie al Master.

E’ stato un anno intenso fatto da 6 mesi di aula – corredati da nozioni teoriche e da una serie di testimonianze reali assai valide – e 6 mesi di stage in azienda dove ho avuto da subito la possibilità di mettere in pratica tutto quanto studiato nei sei mesi precedenti. Questo mix di teoria , pratica e testimonianze (anche di ex studenti) è stata per me la ricetta perfetta per acquisire sicurezza e forza nei miei mezzi.

Qual è stata la forza del Master?

La ricetta che descrivevo (teorica, pratica e testimonianze) è a mio avviso il punto di forza del Master. Il percorso studiato da 24ORE Business School è vincente anche perché c’è uno stimolo costante a imparare sul campo. Il concetto del learning by doing è a mio avviso determinante, specie per ragazzi che per la prima volta si trovano a mettere in pratica le nozioni teoriche assimilate in tanti anni di studio.

L’altro elemento che mi sento di sottolineare è la capacità, allenata moltissimo nel percorso del master, di lavorare in team. Oggi in azienda è determinante mostrare da subito la capacità di adattamento e lavorare insieme al resto dell’organizzazione; io sento di aver messo in pratica, per la prima volta, queste skill nel mio percorso proprio nell’anno di studio in 24ORE Business School.

Perché e a chi consiglieresti questo percorso?

Mi sento di consigliarlo a tutti coloro che hanno voglia di ampliare il proprio bagaglio di conoscenze tecniche ma ancora di più ai curiosi, agli ambiziosi, a quanti non si accontentano di restare nella propria comfort zone. Credo che il percorso del Master sia da considerarsi un’esperienza non solo professionale ma anche di formazione personale, per questo i ragazzi che terminano un percorso accademico passando per uno dei percorsi organizzati da 24ORE Business School avranno la possibilità di affrontare il mondo del lavoro con dei super poteri che ritroveranno utilissimi nel percorso lavorativo, anche a distanza di molti anni, come nel mio caso.


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Cos’è per te il successo? Di quali ingredienti si compone dal tuo punto vista?

Il successo per me è fatto di piccole cose. Molto spesso siamo propensi a collegare il successo con il raggiungimento di grandi traguardi e importanti mete. Non è cosi! Con gli anni e con l’esperienza ho imparato a determinare il successo nelle mie attività quotidiane; se ci pensiamo bene tutti i giorni raggiungiamo dei piccoli successi che troppo spesso non siamo in grado di riconoscere.

Probabilmente non esiste una formula unica per raggiungere il successo, posso però condividere che nel mio caso tutti i piccoli o grandi traguardi sono stati raggiunti con passione, lavoro e tanta caparbietà.

Ritieni di aver raggiunto il successo?

Onestamente non credo ci sia un punto di arrivo per il successo. Come dicevo prima, nel mio caso è fatto di piccole cose e di piccoli traguardi. Cerco tutti i giorni di raggiungere il successo per essere poi subito dopo pronto a determinare l’obiettivo successivo.

Ci sono degli errori grazie ai quali sei diventato il professionista di oggi?

Ci sono una serie di errori che nel mio percorso sono stati determinanti per essere il professionista di oggi. Anche qui l’esperienza ha giocato un ruolo fondamentale perché ho imparato a imparare dai momenti meno luminosi del percorso – che sono fisiologici e normali in qualsiasi carriera.

Quindi se da prima vivevo molto male ogni errore, con il tempo ho provato ad analizzare cosa non aveva funzionato, cosa non dovevo più ripetere per ovviare all’errore: da qui ho costruito una cassetta degli attrezzi molto ricca – quindi ho commesso tanti errori – che però mi portano oggi ad essere più pronto ad affrontare i momenti difficili.

In questo senso, quindi, è evidente che mi sento molto vicino al pensiero di Confucio: “L'uomo che fa molto sbaglia molto; l'uomo che fa poco sbaglia poco; l'uomo che non fa niente non sbaglia mai; ma non è un uomo”.

Nel tuo percorso professionale e umano c’è o c’è stata una persona o un personaggio fonte d’ispirazione? Insomma, chi è il tuo modello di successo?

Ho avuto la fortuna di lavorare in contesti sempre molto stimolanti, con tantissimi professionisti validi e fonte d’ispirazione. Nel mio caso però se devo individuare un modello di successo devo far riferimento al contesto in cui sono cresciuto: la mia famiglia. Ho avuto la fortuna di avere in casa dei modelli di riferimento, seppur in ambiti professionali molti diversi dal mio, che mi hanno aiutato tantissimo nel mio percorso, stimolandomi quotidianamente quando necessario ma soprattutto rassicurandomi a guardare l’orizzonte e la meta con convinzione e fiducia.

Condividi con noi il tuo sogno lavorativo?

Il mio limite più grande probabilmente è quello di essere troppo razionale e con i piedi ben piantati in terra. Non mi piace moltissimo vivere di sogni per questo rispondo a questa domanda con la consapevolezza di vivere il mio sogno lavorativo quotidianamente.

Amo quello che faccio, mi diverto e soprattutto sento che ad oggi questo mi appaga. Se mai sentirò di voler vivere un sogno lavorativo diverso cercherò di costruire il contesto e le condizioni per far si che possa avverarsi.


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Autore: Maria Teresa Melodia



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