31 marzo 2023

Intelligenza artificiale: come funziona e quali sono le principali applicazioni

Facciamo il punto sull'intelligenza artificiale. La parola a un manager esperto di Lenovo, multinazionale che progetta e sviluppa dispositivi tecnologici di varia natura.

Intervista a Massimo Chiriatti, Chief Technical & Innovation Officer, Infrastructure Solutions Group, Italia, Lenovo.

Come possiamo definire l’intelligenza artificiale?

L’intelligenza artificiale è una disciplina che descrive come poter rendere le macchine capaci di eseguire compiti tipici dell’intelligenza umana.

Gli ingredienti di base dell’intelligenza artificiale sono gli stessi di tutte le applicazioni informatiche: i dati, i computer e gli algoritmi, che insieme formano un sistema.
I dati hanno estrema importanza, perché devono essere disponibili in grandi quantità e utilizzabili dai computer, affinché i risultati della elaborazione siano i più precisi possibili. È in corso un processo di “datificazione” del mondo: la generazione di dati da ogni attività che finora non era pensata per essere digitalizzata.
I computer, sempre più capienti e veloci, usano gli algoritmi per elaborare i dati.
Gli algoritmi, in sintesi, sono sequenze di istruzioni, linee di codice, che il computer esegue. L’algoritmo è la logica che separa gli input dagli output, trasformando così i dati in informazioni.

Quali sono i tipi di intelligenza artificiale?

Possiamo definire tre livelli di intelligenza artificiale (IA):

- IA debole, che corrisponde alla percezione aumentata ed è al servizio dell’essere umano;
- IA forte, che corrisponde alla cognizione aumentata ed è appena paragonabile all’essere umano;
- IA generale, che corrisponde a un essere umano aumentato ed è, come vedremo, un obiettivo utopistico.

Oggi parliamo delIa debole, applicata in campi specifici. Non dovremmo parlare di quella chiamata “intelligenza artificiale generale”, forse possibile, ma che esula dal nostro orizzonte.

Quali sono le principali opportunità di applicazione dell’intelligenza artificiale?

L'intelligenza artificiale è uno strumento che sta facendo avanzare la civiltà umana.

Così come altre tecnologie (la ruota, la scrittura) ci hanno permesso di muoverci più velocemente, così l'intelligenza artificiale ci permetterà di automatizzare una mole di operazioni, facendoci risparmiare tempo. Quindi è una tecnologia “orizzontale” nel senso che toccherà sempre più tutti i settori, tutti gli ambiti, proprio perché è un'evoluzione della nostra civiltà. Ci ricorderemo questi tempi come ci ricordiamo del 1995 come l’anno dell’ampia adozione di Internet.

I progetti di IA di successo si concentrano su risultati realizzabili piuttosto che iniziative sensazionali, che promettono troppo e rischiano di fornire risultati insufficienti. Ad esempio, nell’adozione delle tecnologie di IA da parte delle aziende, in Lenovo riteniamo che i chatbot IA saranno sempre piu utilizzati per aumentare l’interazione in tempo reale con i clienti , per analisi di testi e soluzioni di previsione e demand-generation basate su IA. Se eseguiti correttamente, l'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico dovrebbero essere così integrati nelle offerte e nelle soluzioni di un'azienda da diventare parte del valore aggiunto.

Ci sono dei rischi legati a questa innovazione tecnologica? O meglio delle possibili implicazioni negative a cui dovremmo prestare attenzione?

Se in passato gli algoritmi eseguivano solo una serie di istruzioni predeterminate dal programmatore, con risultati sempre spiegabili, interpretabili e riproducibili, oggi esistono algoritmi che imparano dai dati che vengono loro sottoposti.

In altre parole, essi estraggono – statisticamente – modelli non facilmente spiegabili e interpretabili, generando un problema di trasparenza e riproducibilità del procedimento (noto come problema della “black box”).

Gli algoritmi più avanzati, basati su procedimenti algebrici, usano una sorta di apprendimento automatico ispirato a quello umano.

Due sono i rischi da evitare:

  1. il tecno-utopismo, che promette troppo: «L’Ia non ha limiti tecnici, economici ed etici»;

  2. il tecno-pessimismo, che spaventa con visioni distopiche: «L’Ia ci sostituirà».

Si propone, invece, un tecno-ottimismo che passa attraverso un utilizzo consapevole e costruttivo delle tecnologie.

Parlando di lavoro, quali sono le professioni connesse con l’intelligenza artificiale?

Le macchine sono più veloci, più economiche, più facili, di precisione superiore; tra gli esempi, la meccanizzazione dell’agricoltura ha generato lo sviluppo dell’industria; successivamente l’automazione nell’industria ha generato lo sviluppo del terziario; e infine oggi l’automazione del terziario, grazie all’IA, sta generando nuovi lavori.
I sistemi di IA con i dati raccolti ci consentono di conoscere meglio, tra gli altri, il mercato, gli impianti e i clienti finali. Non è difficile immaginare algoritmi che aiutino le direzioni commerciali a elaborare strategie, lanci di prodotti, piani di marketing, politiche di acquisti o finanziarie.

Pensando al futuro, come l’intelligenza artificiale influenzerà le nostre vite?

La macchina non ha un fine: siamo noi che glielo diamo. La macchina è solo l’insieme delle sue parti (computer, algoritmi e dati); noi invece siamo più dell’insieme delle nostre parti, in quanto coscienti e intelligenti.

L’intelligenza artificiale non è qualcosa che subiamo passivamente, ma è creata attivamente dalle persone. L’uso della tecnologia ha migliorato la qualità della vita umana (ad esempio in salute e sicurezza) e continuerà a farlo anche con l’IA.
Non dovremmo pensare che l’IA sia in grado di dare senso alle decisioni: è solo uno strumento di calcolo, anche se sempre più sofisticato.
Noi siamo esseri di senso capaci di immaginare, le macchine possono solo fare elaborazioni e non hanno emozioni. Noi siamo destinati a una irreversibile fine, le macchine servono solo per i nostri fini reversibili.

Guardando ai prossimi 3-5 anni, vedremo emergere nuove ed entusiasmanti applicazioni di intelligenza artificiale nella nostra vita quotidiana. Tra cui:

  • Casi di applicazione di IA utile e intuitiva, che semplifica o automatizza le attività lavorative quotidiane degli utenti, come l'apertura file prima di una riunione, l'assistenza con l'impostazione e la preparazione di spazi e riunioni condivisi e altro ancora.

  • AI che esegue controlli di integrità sui dispositivi degli utenti e ottimizza le impostazioni di utilizzo in base all'ambiente o al contesto dell'utente.

  • L'intelligenza artificiale applicata alla robotica intelligente per rispondere alle nuove esigenze dell’ufficio moderno: tutto, dalla fornitura di materiali e accessori, al servizio per conto di persone collegate da remoto, fornendo supporto AV per riunioni e altro ancora.

  • All'interno del settore creativo, Lenovo prevede l’ emergere nuovi dibattiti e normative sui diritti di proprietà intellettuale e sui confini della tecnologia nell'aumentare la creatività umana, come le capacità dell'IA generativa (tecnologia che sfrutta immagini digitali, video, audio, testo e codice esistenti per creare nuovi contenuti).

  • L'elaborazione con tecnologie di IA system-on-chip e device-local sarà fondamentale per garantire la sicurezza

  • Con tutto il bene che l'intelligenza artificiale e il machine learning (ML) possono fare, Lenovo ritiene che se utilizzati in modo improprio, questi strumenti, come qualsiasi altro, possano potenzialmente causare danni. Ciò attribuisce agli sviluppatori di intelligenza artificiale la responsabilità di creare sistemi che non funzionino come scatole nere che prendono decisioni senza responsabilità.

  • Poiché l'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico hanno il potenziale per incorporare pregiudizi, in Lenovo riteniamo che lo sviluppo di intelligenza artificiale e ML che sia responsabile, spiegabile e ripetibile sia fondamentale.

Autore: Maria Teresa Melodia, Head of Social e giornalista professionista


Scopri la nostra selezione di Master



Leggi di più

Altre news che potrebbero interessarti