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Scopri quali competenze sono necessarie per aprire una Startup nel 2023 dall'esperienza di diretta di chi ha già lavorato sul campo.
Non c'è un percorso standard e definito per diventare uno Startupper: credo che Startupper si diventi mettendo a sistema esperienze anche differenti. Ci sono ragazzi e ragazze che durante l'università lanciano il loro progetto imprenditoriale. Altre persone che lasciano il proprio lavoro a 50 anni e fondano un'azienda. O ancora giovani che provano a lanciare il loro primo progetto ma non va, lavorano e fanno esperienza in un'azienda consolidata e poi ci riprovano. La strada non è lineare. Ci sono dei percorsi di studi e di formazione che possono aiutare a sviluppare competenze utili a diventare Startupper, certo. Ma l'elemento determinante è: si diventa Startupper quando si fonda la propria startup e ci si lavora sodo per farla crescere.
Lo Startupper è una persona che vuole cambiare lo status quo, che vede un problema e si adopera per risolverlo con una soluzione che prima non c'era. Lo Startupper dovrebbe essere un buon mix tra soft skills e hard skills.
Possiede spirito di iniziativa e intraprendenza e non molla davanti alle difficoltà. Vede opportunità dove gli altri vedono spesso solo limitanti problematiche. E' capace di cambiare direzione durante l'execution della sua idea e sa coinvolgere e motivare le persone intorno a lui. Padroneggia una metodologia di lavoro lean e ha forti competenze di comunicazione. Gestisce i rischi e l'incertezza. Un plus è se possiede competenze di programmazione informatica.
Lo Startupper è di fatto un imprenditore in quanto sta creando una sua impresa. Una differenza a mio avviso utile è quella di distinguere una Startup da un'impresa tradizionale. Una Startup è una società concepita per crescere velocemente e in condizioni di incertezza, alla ricerca di un modello di business scalabile e ripetibile, e caratterizzata da un forte elemento portatore di innovazione. Facendo un esempio, l'imprenditore che possiede un bar è assimilabile al fare un'impresa tradizionale, mentre il progetto di uno Startupper avrà delle caratteristiche di business molto diverse legate a scalabilità, replicabilità, temporaneità e innovatività.
Chiaramente ci sono Paesi dove è più conveniente aprire una Startup per motivi burocratici e di ecosistema, ma il punto su cui mi focalizzerei è un altro. Le limitazioni o le difficoltà "tecniche" nell'avviare una Startup non devono essere una barriera a intraprendere. Gli aspiranti Startupper non dovrebbero scoraggiarsi. Essere uno Startupper significa mettersi in gioco per portare alle persone una soluzione che migliori loro la vita. Oggi puoi creare un ecommerce internazionale da casa senza avere competenze informatiche. L'investimento per iniziare è relativamente basso. Poi la partita si gioca sulla visione, sulle capacità di execution e sulla perseveranza.
Dietro una Startup di successo ci sono competenze, studi ed esperienza. Le conoscenze e i modelli legati all'innovazione e all'imprenditorialità possono (e devono) essere appresi perché generano un vantaggio competitivo, riducono il rischio di fallimento della Startup e permettono di valorizzare al meglio gli asset tecnologici di una Startup. Oggi le competenze dei fondatori delle famose big Startup americane sono accessibili, diffuse e utilizzate e il loro apprendimento rappresenta un investimento prezioso e unico per chi vuole lavorare nell'ecosistema delle Startup.
Gabriele Garofalo è Innovation Project Manager di Startup Geeks.
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