19 giugno 2024

Brand Manager: cosa fa, stipendio, responsabilità e competenze

Quali sono le competenze e le responsabilità di un Brand Manager? Quanto guadagna? Che competenze deve avere? Leggi l’articolo e scopri come diventare Brand Manager!

Ti sei mai chiesto chi c'è dietro i brand più iconici che ammiri ogni giorno? Il segreto del loro successo spesso risiede nelle mani di un abile Brand Manager. Questa figura professionale, tanto dinamica quanto cruciale, è il motore che guida la percezione del marchio, garantendone il successo e la longevità nel mercato competitivo di oggi.

In questo articolo esploreremo ogni aspetto di questa professione, fornendoti una guida completa per diventare un esperto nel branding e fare la differenza nel mondo del marketing.

Scoprirai:

  • cosa fa esattamente un Brand Manager,

  • quali sono le responsabilità e le competenze necessarie,

  • qual è lo stipendio medio di chi ricopre questo ruolo,

  • come si può intraprendere questa carriera entusiasmante.

Preparati a scoprire il dietro le quinte di uno dei ruoli più affascinanti e strategici nel panorama aziendale moderno.

Cosa fa un Brand Manager?

Un Brand Manager è responsabile della gestione e dello sviluppo dell'immagine di un brand. Questo ruolo implica una serie di attività strategiche e operative volte a posizionare il marchio in modo efficace sul mercato e a garantirne la coerenza e l'attrattiva nel tempo. Le principali attività di un Brand Manager includono:

  1. Sviluppo della strategia di marca: creare e implementare strategie per rafforzare il posizionamento del brand e raggiungere gli obiettivi aziendali.

  2. Analisi di mercato: condurre ricerche di mercato per comprendere le tendenze, i comportamenti dei consumatori e l'attività dei concorrenti.

  3. Gestione della comunicazione: supervisione delle campagne di marketing e pubblicità per garantire che i messaggi del brand siano coerenti e efficaci.

  4. Innovazione di prodotto: collaborare con i team di sviluppo prodotto per lanciare nuove offerte che rispondano alle esigenze del mercato.

  5. Monitoraggio delle prestazioni: analizzare le metriche di performance del brand e adattare le strategie in base ai risultati ottenuti.

Stipendio di un Brand Manager

Lo stipendio di un Brand Manager può variare notevolmente in base all'esperienza, alla dimensione dell'azienda e al settore di appartenenza. In media, lo stipendio annuo di un Brand Manager in Italia si aggira intorno ai 40.000-60.000 euro. Nei settori più competitivi o nelle grandi multinazionali, lo stipendio può superare anche i 100.000 euro annui. A livello internazionale, gli stipendi tendono ad essere più alti, soprattutto in paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito.

Responsabilità di un Brand Manager

Le responsabilità di un Brand Manager sono ampie e diversificate. Ecco alcune delle principali:

  1. Definizione e implementazione della brand strategy: stabilire la visione, la missione e i valori del brand, assicurando che tutte le attività siano allineate con questi principi.

  2. Coordinamento con i dipartimenti interni: lavorare a stretto contatto con i team di marketing, vendite, ricerca e sviluppo per garantire una coerenza nella comunicazione e nelle offerte di prodotto.

  3. Gestione del budget: pianificare e monitorare il budget destinato alle attività di branding e marketing.

  4. Relazioni con i partner esterni: gestire le relazioni con agenzie pubblicitarie, fornitori e altri partner esterni.

  5. Valutazione del ROI: analizzare il ritorno sugli investimenti delle campagne di marketing e delle iniziative di branding.

Competenze richieste

Per diventare un Brand Manager di successo è necessario possedere una serie di competenze chiave:

  1. Creatività: capacità di sviluppare idee innovative e strategie di branding efficaci.

  2. Analisi dei dati: competenza nell'analisi dei dati di mercato e delle performance del brand.

  3. Comunicazione: eccellenti abilità comunicative per presentare idee e strategie in modo chiaro e convincente.

  4. Leadership: capacità di guidare e motivare team interdisciplinari.

  5. Gestione del tempo: abilità nel gestire progetti complessi e rispettare le scadenze.

Come diventare un Brand Manager

Diventare un Brand Manager richiede una combinazione di istruzione, esperienza e competenze. Ecco i passi principali:

  1. Formazione: conseguire una laurea in marketing, comunicazione, economia o un campo correlato. Un master in marketing o un MBA può rappresentare un vantaggio significativo. Nell'offerta formativa di 24ORE Business School sono presenti tre Master in Business Administration, percorsi innovativi e di alto profilo che garantiscono le competenze manageriali necessarie a chi ha l'ambizione di dirigere organizzazioni aziendali.

  2. Esperienza professionale: acquisire esperienza lavorando in ruoli di marketing, comunicazione o gestione di prodotto. Gli stage e le posizioni entry level sono ottimi punti di partenza.

  3. Sviluppo delle competenze: partecipare a corsi di formazione e certificazioni in ambiti specifici del branding e del marketing.

  4. Networking: costruire una rete di contatti professionali nel settore del marketing e della comunicazione.

  5. Aggiornamento continuo: rimanere aggiornati sulle ultime tendenze di mercato e sulle nuove tecnologie di marketing.

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Il ruolo strategico delle competenze trasversali nel brand management

Nel mondo altamente competitivo del brand management, le competenze trasversali giocano un ruolo strategico fondamentale. Oltre alle abilità tecniche specifiche, un Brand Manager di successo deve padroneggiare una serie di competenze interpersonali e gestionali che permettono di navigare con efficacia tra le sfide quotidiane. Queste competenze trasversali non solo migliorano la gestione del brand, ma rafforzano anche la capacità di innovare e adattarsi in un mercato in continua evoluzione.

Micol D’Andrea, Culture e Brand Manager - EBWorld e docente di 24ORE Business School, riepiloga alcune competenze soft strategiche per il ruolo di Brand Manager:

  • Cultural Intelligence: la capacità di lavorare in team con background di studi e soprattutto di culture diverse. I Brand Manager spesso devono coordinare mercati diversi il che significa interfacciarsi con interlocutori molto variegati. Conoscere i differenti approcci culturali e sociali è una chiave fondamentale per la costruzione di una relazione.

  • Diversity Consciousness: le politiche di DEI (diversity, equity & inclusion) non coinvolgono solo i luoghi di lavoro, ma anche la progettazione e comunicazione di prodotti e servizi. La sensibilità e conoscenza per queste tematiche permette al brand manager di articolare meglio il proprio lavoro, portando un impatto positivo sui mercati e settori in cui opera.

  • Complex Decision Making: la capacità di assumere decisioni in contesti VUCA, ovvero ad alta volatilità e complessità perché frutto dell’interazione di molte variabili si rivela strategica per la rimodulazione del posizionamento di un prodotto e servizio e della sua comunicazione.

  • Curiosity and Continuous Learning: se in quasi tutte le professioni, le competenze tecniche sono ad alto tasso di obsolescenza, queste due competenze trasversali possono esserne l’antidoto. I giovani che entrano nel mercato del lavoro in questi anni hanno una prospettiva di vita di quasi 100 anni (cfr. Andrew Scott, professore di economia alla London School of Business e coautore di The 100-Year Life). Questo significa che anche la loro vita professionale si allungherà e richiederà il cosiddetto approccio lifelong learning ovvero una vita lavorativa affiancata da uno studio continuo per mantenere aggiornate le proprie competenze. Per fare ciò, la curiosità e la volontà di apprendimento costante sono la chiave.

In sintesi, il ruolo del Brand Manager è fondamentale per il successo di un'azienda. Richiede una combinazione di creatività, capacità analitiche e abilità di leadership. Seguendo il giusto percorso formativo e acquisendo esperienza sul campo, è possibile intraprendere una carriera gratificante e dinamica in questo ambito.

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