28 aprile 2025
Purchasing manager: cosa fa, stipendio, responsabilità e competenze
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...Come si è evoluto il ruolo della Radio nella storia? E qual è la sua funzione oggi?
Grazie a questa lettura, avrai modo di apprendere quali sono le nuove opportunità che offre oggi il mondo della Radio e le nuove figure professionali richieste.
La Radio ha svolto da sempre una funzione fondamentale e potente nei momenti più crudi della storia, mitragliatrici e munizioni non sono infatti gli unici strumenti di una guerra.
Grazie alla Radio, ad esempio, Winston Churchill poté incoraggiare il suo popolo con il celebre slogan “Keep calm and carry on” mentre la Gran Bretagna languiva sotto i bombardamenti nazisti; fu poi cruciale il ruolo della Radio nell’ultima fase del conflitto trasmettendo messaggi in codice per i partigiani sulla localizzazione dei bombardamenti da parte delle forze alleate e sui movimenti delle truppe nazi-fasciste; ed anche la notizia, tanto attesa, della resa tedesca e della fine delle ostilità, il 7 maggio 1945, viaggiò attraverso la Radio arrivando nelle case degli italiani.
E sorprenderà sapere che perfino oggi, nell’era digitale, c’è ancora bisogno della Radio, quella inventata da Guglielmo Marconi e capace di trasmettere parole e idee per chilometri e chilometri. A testimoniarne l’importanza, ci sono alcuni avvenimenti del conflitto tra Russia e Ucraina: Bbc News ha infatti contrastato il blocco informativo russo con la ripresa delle trasmissioni del suo notiziario mediante la Radio a onde corte al fine di garantire agli abitanti di alcune parti della Russia e dell’Ucraina di ascoltare le notizie; e all’inizio del conflitto il notiziario di una stazione radiofonica russa è stato improvvisamente interrotto da un attacco hacker che ha fatto risuonare l’inno ucraino e altre canzoni contro la guerra.
Il ruolo primario che la Radio continua ad avere anche nei conflitti contemporanei è riconosciuto anche dall’UNESCO che ha scelto di dedicare la Giornata Mondiale dalla Radio 2023 proprio al tema chiave della Pace: un argomento particolarmente importante che riguarda tutto il mondo da sempre e che è stato necessario soprattutto nell’ultimo anno.
La guerra non è soltanto un conflitto armato, ma anche un conflitto sulla narrativa raccontata dai media. Questa narrativa può acuire la tensione o mantenere condizioni di pace. In questa ottica, la Radio ha un ruolo importante nel moderare le tensioni e prevenire che il clima si esasperi, portando le persone a un atteggiamento più sereno e costruttivo. Il suo compito è informare i cittadini con imparzialità, costruendo ponti di dialogo tra le diverse parti.
Citando la Costituzione dell’UNESCO:
Dato che le guerre nascono dalle menti degli uomini, è nelle menti degli uomini che deve essere costruita la difesa della Pace.
La Radio è stata e continua ad essere, dunque, vettore democratico ed efficace di informazione e di libertà. Ma non solo. Ci sono altri attributi che si possono assegnare alla Radio e che la rendono uno dei mezzi di comunicazione più amati ed utilizzati dagli italiani: essa, ad esempio, è resiliente cioè capace di entrare in sintonia con le più diverse fasce d’età e di conquistare nuovi spazi e nuovi ruoli grazie agli sviluppi digitali.
Bisogna, infatti, tenere a mente che la Radio oggi non è più solo un palinsesto di programmi audio e, a dirla tutta, non è più solo Radio. Si trova a dover convivere con una molteplicità di canali tale da spingerla fuori dai propri confini: dalle app (che offrono anche opportunità di alert e coinvolgimento grazie alla consuetudine del second screen da parte degli ascoltatori) ai siti web (oltre il 17% degli italiani ascolta la Radio via pc), dai social media alle piattaforme come iTunes e Spotify, dagli eventi ai Podcast. La sfida allora si sposta sulla creazione di nuovi formati e di un ecosistema di contenuti ad hoc per ciascun canale al fine di allinearsi con le aspettative degli utenti dei diversi ambienti.
Anche un rapido sguardo ai grandi siti delle Radio internazionali, come NPR o BBC Sounds, mostra quanto l'evoluzione tenda ad affiancare ai formati classici (le trasmissioni live e registrate), la creazione di podcast originali e contenuti soggetti alle nuove forme di monetizzazione rappresentate dalle sponsorizzazioni e dall’advertising.
I social media, in particolare, si prestano a supportare gli sforzi che le Radio stanno portando avanti per fidelizzare gli ascoltatori e accrescere il tempo con il quale li si accompagna nel corso della giornata: dirette e video on demand, contenuti pensati per favorire le conversazioni e cementare la community, coinvolgimento live anche sugli instant messenger aggregano una audience digitale che si affianca a siti e app per consolidare ed estendere la relazione con gli ascoltatori e creare nuove opportunità di monetizzazione attraverso la pubblicità in programmatic e i contenuti co-branded.
Insieme agli sforzi creativi editoriali imposti dai nuovi dispositivi e dai nuovi canali, la Radio ha di fronte a sé la necessità di sviluppare nuovi modelli di remunerazione con le relative sfide organizzative e commerciali:
la vendita di contenuti ad altre testate editoriali o ad aziende per loro iniziative di branded content e brand journalism;
la vendita diretta agli utenti di contenuti on demand, anche in forma di podcast, attraverso ambienti proprietari o di terze parti (iTunes, Google Play Store, …);
la valorizzazione del traffico web e mobile attraverso le forme di programmatic advertising disponibili;
la creazione e la distribuzione di contenuti social e la loro monetizzazione attraverso i formati co-branded offerti da Facebook ed Instagram.
Tutto questo concorre ad offrire enormi opportunità per la Radio che possono essere colte, a patto che si investa nell’introduzione di figure professionali chiave, quali:
Content Creator
Branded Content Specialist
Social Media e Community Manager
In conclusione, più le Radio riusciranno in questo intento, più a guadagnarne sarà la comunicazione e la libertà di espressione e informazione.
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