13 giugno 2025
A lezione di colloquio di lavoro: i comportamenti da evitare secondo un recruiter
Il colloquio di lavoro è spesso vissuto con una certa tensione da parte dei candidati.
..."Per avere successo uscite dalla comfort zone". Se volete lavorare nell'Influence Economy, questo è il mantra da seguire. Parola di un'addetta ai lavori. In occasione della sua lezione all'interno del Master Food & Wine Management, abbiamo infatti intervistato Chiara Dal Ben, Marketing & Communication Director Uniting, gruppo di comunicazione di cui fanno parte le agenzie ALL, KIWI, FLU, aBit, Freshhh e il format Influence Day e Run For Inclusion.
"Quello dell'Influencer Marketing è un settore nato 15 anni fa che ha avuto una rapida evoluzione", puntualizza subito la docente di 24ORE Business School. Un lato positivo di questo business? "Aver visto questa nuova economia auto costruirsi e generare innumerevoli posti di lavoro in Italia in pochi anni. È un tipo di lavoro molto variegato ed eclettico che nel tempo mi ha permesso di occuparmi sia di analisi dei dati sia di PR ed eventi, di shooting come di aspetti legali", continua Dal Ben, che sottolinea la versatilità della professione dietro le quinte: "È un lavoro che, a seconda del contesto in cui sei inserito, ti può portare a viaggiare moltissimo, partecipare a eventi e a lavorare su clienti di settori molto diversi (dal fashion al tech, dal beauty al food etc)". L’aspetto da tenere in considerazione? "L'estrema velocità, la necessità costante di aggiornamento sia in termini di competenza (nuovi creator, nuove piattaforme etc) che di networking (ha moltissimi interlocutori)", aggiunge.
Le tendenze emergenti? Dal Ben ne sintetizza tre da tenere in considerazione:
La necessità di migliorare la normativa
l’e-(ntertainment)commerce
l’innovazione e gli influencer virtuali
Sul caso Ferragni, che ha scatenato grande eco mediatica generata dal fatto che secondo gli inquirenti l'imprenditrice avrebbe ingannato i follower facendo credere che, acquistando il pandoro griffato, i proventi sarebbero stati utilizzati per sostenere una causa no profit, Dal Ben commenta così: "Da dicembre 2023 ad oggi le dinamiche della Influence Economy sono diventate oggetto di dibattito pubblico e politico, cosa che non era mai successa prima. Questo porta ovviamente a degli aspetti positivi e negativi: da un lato c’è una grande attenzione mediatica e la necessità di mettere ordine, oltre che regolamentare nel migliore dei modi un mercato in costante evoluzione; dall’altro ci troviamo di fronte all’evidenza di dover adattare una normativa, nata per i media tradizionali, ai social media trovando una sintesi con quelle che sono le dinamiche intrinseche del settore".
E sulle nuove linee guida introdotte dal Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, l'esperta sottolinea che "non cambiano quello che era già stato regolamentato negli anni precedenti (es: la Digital Chart di IAP, Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria) ma mettono le basi per un approfondimento ulteriore e necessario".
Sulla formula del successo in un settore molto competitivo come quello dei social e della comunicazione, Dal Ben ci dà la sua personale visione, snocciolando qualche consiglio: "Io sono stata fortunata, perché ho trasformato una passione in un lavoro. Nel mio quotidiano mi occupo di tanti temi che mi interessano e ho un ruolo che mi permette di utilizzare anche le mie soft skill. Credo che siano due gli ingredienti alla base del mio percorso: in primo luogo, essere motivati è necessario; non a caso essere costanti è ciò che fa davvero la differenza.
Guardano al mio percorso, ho sempre avuto un obiettivo: non solo lavorare dietro le quinte del settore ma contribuire a educare, formare, divulgare regolamentare. Inoltre, in quanto professionisti, siamo chiamati sempre di più a crearci un lavoro, a ritagliarci il nostro spazio all’interno delle organizzazioni e credo che la capacità di evolvermi e buttarmi letteralmente fuori dalla zona di comfort mi abbia aiutata.
Avere successo? Io lo racchiudo nella frase - essere nel flow e crescere nel flow -, ovvero, da un lato, sentire che quello che mi piace fare è coerente con i miei valori, mi gratifica, dà risultati, ha uno scopo ed è utile alla società; dall’altro lato si fa riferimento a uno sviluppo che utilizza le proprie potenzialità e risorse. Crescere nel flow sottolinea infatti il concetto di miglioramento continuo e di adattamento alle sfide mentre ci si trova in uno stato di massima concentrazione e coinvolgimento. Riuscire a educare e formare sulla Influence Economy è una parte delle attività in cui posso dire di essere e crescere nel mio flow a cui si aggiunge la consapevolezza che questo ha un impatto sulla vita degli altri".
"In questo settore è tutto volatile e in continuo cambiamento, restare al passo è essenziale ma è la curiosità il vero motore di tutto". Dal Ben non ha dubbi sui passi falsi da evitare nell'Influencer Marketing.
Sulla docenza nella nostra scuola, Dal Ben continua: "Oggi la lezione nel suo formato tradizionale ha la necessità di essere integrata con una parte di infotainment. La tavola rotonda con le testimonianze dei creator in aula va in questa direzione e ha sicuramente il suo impatto sui ragazzi. A lezione li ho visti ingaggiati e coinvolti perché avevano la possibilità di capire concretamente cosa ci sia dietro a questo sistema. Insomma, meno slide e più esperienze di vita vera".
Autore: Maria Teresa Melodia, Head of Social & Digital Content e giornalista professionista
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