11 dicembre 2024
Comunicazione artificiale: Elena Esposito spiega come gli algoritmi creano intelligenza sociale
Gli algoritmi sono protagonisti della nostra vita quotidiana. Rispondono alle nostre
..."Le scelte che facciamo oggi sono quelle che costruiranno il nostro futuro", con queste parole Carlo Cracco ha aperto, lo scorso 7 novembre, il ciclo di eventi Leaders Unplugged organizzato da 24ORE Business School. Un incontro che ha visto lo chef raccontare la sua storia, fatta di passione, intuizioni brillanti, scelte coraggiose e, soprattutto, tanto divertimento. Moderato da Federico De Cesare Viola, Editor in Chief di Food&Wine Italia e docente della nostra scuola, l'incontro ha offerto spunti preziosi per chi aspira a essere leader, non solo nel mondo della cucina, ma in ogni settore.
Il tema centrale della mattinata è stato proprio il potere delle scelte, filo conduttore del format Leaders Unplugged, conversazioni che mettono al centro la scelta, come elemento di svolta per personaggi leader nella nostra società ma anche per i nostri studenti. In un clima informale e coinvolgente, Cracco ha condiviso con l’attenta platea il punto di forza della sua carriera: ogni passo che ha compiuto è stato frutto di decisioni guidate dalla passione, dalla curiosità e dal coraggio di mettersi in gioco. "Le scelte che facciamo oggi sono quelle che costruiranno il nostro futuro", ha sottolineato. E proprio queste scelte, anche quelle che sembrano piccole o secondarie, possono essere decisive. Per questo, ha aggiunto, "Vi consiglio di affrontare prima le sfide più difficili, per crescere e sviluppare competenze più solide".
Quando gli è stato chiesto come fosse nata la sua vocazione per la cucina, Carlo Cracco ha risposto con sincerità: non è stata una strada premeditata, ma una passione che è sbocciata spontaneamente, alimentata dalla curiosità. "La cucina non era un mestiere che i ragazzi sognavano di fare", ha raccontato. Solo più tardi, grazie a un incontro decisivo con Gualtiero Marchesi, pioniere della cucina italiana e primo chef a conquistare le tre stelle Michelin in Italia, Cracco ha compreso che quella sarebbe stata la sua vita. "Quando a 18 anni ho letto del suo ristorante, ho capito, spronato da mia sorella, che quella era la strada giusta", ha dichiarato, rivelando come la passione per la cucina sia diventata la sua vera vocazione.
Lo chef ha sempre messo al centro del suo lavoro il piacere e il divertimento. “Se non mi fossi divertito, avrei smesso”, ha detto, ricordando la sua avventura con il celebre ristorante in Galleria a Milano. Per lui, non si è trattato solo di un investimento economico, ma di un rischio emozionale. L’approccio di Cracco alla cucina, come alla vita, è sempre stato questo: "Lavoro per crescere, per sfidarmi, non per il denaro". E, ha aggiunto, “Non è importante fare i soldi. C’è sempre uno che ne ha più di te".
Anche la sua incursione nel mondo della TV è stata una sorpresa, sia per lui che per il pubblico. "Quando mi hanno chiamato per un programma TV, la mia risposta è stata un secco no”, ha ricordato, divertito. Ma, come sempre, la voglia di mettersi alla prova lo ha spinto a cambiare idea. Ha accettato la sfida e oggi è uno dei volti più noti proprio grazie al talent MasterChef Italia prima e lo show itinerante Dinner Club poi. "Quando la TV mi ha chiamato, non avevo bisogno di visibilità. È stato un gioco, una sfida e un’opportunità. E quando mi diverto, tutto il resto viene da sé”.
Cracco ha anche parlato della sua passione per il vino e dei suoi progetti imprenditoriali. Gestire una cantina con oltre 10.000 bottiglie e una tenuta agricola in Romagna, che presto diventerà un agriturismo non convenzionale, non è semplice, ma per lui è un'opportunità che stimola continuamente la sua creatività. "Investire nel vino è rischioso, ma è anche una sfida che mi stimola", ha dichiarato, raccontando della sua produzione di vino e olio insieme alla moglie Rosa Fanti, sua preziosa consigliera. Stimolato dagli studenti, il cuoco veneto si è poi soffermato sull'importanza della sostenibilità nella scelta delle materie prime. "Il ristorante è l'ultimo anello della catena", ha detto, "ma il cambiamento deve partire dalla campagna. Gli agricoltori spesso non si preoccupano della sostenibilità perché i guadagni sono minimi e la concorrenza sui prezzi è feroce". Lo chef ha fatto l'esempio dei cachi coltivati nella sua tenuta: "Abbiamo un ettaro di cachi pregiati, ma senza un marchio riconosciuto non li vendiamo. Spesso è più conveniente regalarli che affrontare i costi di raccolta e trasformazione". In sintesi, per Cracco la sostenibilità è una sfida che va oltre l'economia: "Coltivare in modo sostenibile richiede un grande impegno, ma è l'unico modo per garantire la qualità".
Il percorso di Cracco si intreccia perfettamente con i programmi di Luxury & Fashion Management e Food & Wine Management di 24ORE Business School, che esplorano la leadership nel lusso e nella gastronomia. La sua carriera dimostra come l’eccellenza in cucina possa sposarsi con l’innovazione imprenditoriale, creando esperienze uniche per il pubblico e per i clienti. "Ogni scelta deve essere fatta con visione imprenditoriale: qualità, sostenibilità e autenticità sono i valori fondamentali”.
Tra i momenti più significativi della giornata, lo chef, originario del vicentino, ha anche dato un’importante lezione di vita: "La cucina non è la salvezza del mondo", ha detto sorridendo, invitando i partecipanti a prenderla con la dovuta leggerezza. “Non stiamo salvando vite, stiamo cercando di dare piacere. Il segreto è non prendere la vita troppo sul serio”. Ha inoltre incoraggiato i giovani a seguire le proprie passioni con determinazione, affrontando ogni difficoltà con curiosità e una forte motivazione. “Fate quello che vi spaventa, perché se affrontate le difficoltà con passione, il resto arriva”. E, soprattutto, “L’importante è provarci. L’importante è crederci. Se ci credi, ci riesci”.
Cracco ha infine parlato anche di resilienza, raccontando come la pandemia e la chiusura dei ristoranti abbiano messo alla prova anche la sua determinazione. "Ogni fallimento è una lezione," ha affermato, "La chiave è non fermarsi mai, ma adattarsi". La crisi gli ha infatti offerto l’opportunità di ripensare il suo modello di business, spingendolo a crescere ulteriormente come imprenditore.
L’incontro si è concluso con un messaggio che ha colpito nel segno: divertirsi nel proprio lavoro è la chiave per il successo. "Se ti diverti, le cose vengono. Il resto arriva". Cracco ha esortato tutti i partecipanti a seguire sempre la propria passione, a fare scelte consapevoli e a non dimenticare che l’autenticità, la curiosità e il piacere sono gli ingredienti segreti per costruire un futuro di successo.
Vi aspettiamo alla prossima puntata di Leaders Unplugged, con una nuova storia di scelte, coraggio e leadership!
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